domenica 28 ottobre 2007

Io Rover: Clan Rover

Esistono due false impostazioni:

1) Il Clan dipende da me, posso fare allora il mio comodo al Clan.


Solo in un caso mi è lecito fare ciò:
- quando filtrando il mio comodo attraverso la Legge e la Promessa scout, non lascia scorie.
E allora posso fare il mio comodo al Clan se per comodo intendo:
lavorare - campeggiare
pregare - servire

2) Vado al Clan quando c’è un’attività attraente.

Se ragiono così vuoi dire che non capisco nulla, o almeno, che non ho capito che le attività attraenti del Clan dipendono da me.
D’altra parte:
- le attività del Clan o si accettano tutte o nessuna.
In questo siamo totalitari - Dobbiamo sentirlo questo Scautismo come un ideale che ci prende tutti. Riconosciamo che è un ideale che comprende anche:

sacrificio - purezza
servizio - vita sacramentale

Ma è un ideale di gioia e di letizia. É un ideale che mi prende tutto perché Cristo è totalitario. Ma appunto per questo è attraente: perché mi prende tutto. lo ho nostalgia dell’infinito, e questa nostalgia me la può appagare solo il Cristo, Il Clan non mi potrà dare: la pallacanestro meglio o come la Virtus, o ... l’Araba fenice. Ma mi può fare uomo felice, dandomi la gioia di Cristo. Perché la faccia mia e la diffonda fra gli altri. É per questo che debbo lavorare totalitariamente. Se non me la sentissi, dovrei avere il coraggio di ritirarmi. Perché sarei un inciampo per gli altri: per i Rovers. Il Cristo non posso servirlo a metà. Voglio essere un uomo deciso a tutto. Ed è per questo che il Clan è mio, o meglio, il roverismo è dei Rovers.
Enrico Dalmastri* da “Garisenda"
Dicembre 1952

*Enrico Dalmastri può essere ricordato tra i fondatori del Roverismo Cattolico Italiano, e non solo dello Scautismo Cattolico bolognese (nel quale fu capo e fondatore di molti Gruppi scout, sino al suo ritorno alla Casa del Padre). La "Garisenda" era la vivace rivista del primo Clan cittadino"Della Garisenda" dell'ASCI Bolognese negli anni '50.

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