mercoledì 24 giugno 2009

CATECHESI SCOUT PER DOMENICA 28 GIUGNO.

Dal Vangelo di San Marco 5, 21-43 - Risurrezione della figlia di Giairo.

Essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: "La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva". Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere, continua solo ad aver fede!". E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: "Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme". Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico, alzati!". Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

L'ultima frase: “Gesù ordinò loro di darle da mangiare” è la chiave di volta di questo miracolo. Mentre i genitori e la gente rimangono sbalorditi per il prodigio di una ragazzina di 12 anni che risuscita, Gesù è l'unico che si ricorda di una cosa: essendo stata tanto tempo ammalata, la ragazzina aveva fame.

Qui è il segreto della personalità di Gesù: è potente, sa dominare la morte, la natura, le malattie ma soprattutto è una persona amabile, gentile e affettuosa. Davanti alla sua potenza si rimane ammirati, davanti alla sua bontà si rimane conquistati. Essere cristiani o ridiventarlo non è una avventura a fondo perduto ma un investimento: nessun altro amico è capace di rimanere vicino a noi come Gesù. Anche quando tutti sono costretti a lasciarci soli (per esempio, nella malattia), anche allora Gesù non si allontana.

Lo SCOUTISMO può avere la tentazione della potenza o della efficienza: quando uno scout sa fare quasi tutto si ha voglia di ammirarlo e invidiarlo. Se però quello scout è anche una persona amabile, pronta a mettere in pratica la Legge "Lo scout è cortese e cavalleresco), allora si raggiunge davvero lo scopo per il quale BP si è prodigato. Egli stesso, dicono, era una persona amabilissima - pur essendo una alta personalità dell'esercito più potente del mondo - era facilissimo contattarlo. Veramente, BP ha dato un segno tangibile della possibilità di essere buoni e affettuosi come Gesù. Anche per questo lo scautismo gode di tanta stima. L'importante è non staccarsi dalla frequentazione dei Sacramenti (Eucarestia e Confessione) con i quali si riceve la capacità di ri-attualizzare lo stile di Gesù.


FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO.


Il giorno dopo questa domenica ricorre la festa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno). Essi sono i fondatori della chiesa di Roma e, in pratica, della civiltà occidentale. Avendo avuto il coraggio di arrivare a Roma, e di restarci malgrado la ostilità dell'Impero, essi hanno convinto lo stesso Impero a cambiare fisionomia e a dominare il mondo non più con la spada ma con la grandezza del messaggio cristiano. Molto intelligentemente, i cristiani hanno preso da Roma la sua struttura organizzativa: le diocesi, le parrocchie, la direzione centralizzata ecc. sono certamente una eredità della Roma imperiale. Anche oggi Roma riesce a dire molte cose proprio perchè ha il Papa, successore di Pietro e Paolo. Tutti sanno che da Roma esce una parola libera, non legata a questo o quel vantaggio immediato. Ecco perchè tutti i potenti del mondo erano davanti alla bara di Papa Giovanni Paolo II, fermi come scolaretti di fronte ad un maestro che non parla per sé ma per l'uomo, bianco o nero che sia, cristiano o mussulmano che sia. In questa occasione la Chiesa Cattolica ci invita a rinnovare la nostra adesione al Papa e a dargli una mano per aiutare i bisogni del mondo. Oggi si raccoglie il famoso “obolo di San Pietro” o “della carità del Papa”. La nostra offerta – lo sanno tutti – va sempre a finire in beneficio di ogni sofferente. Facciamo in modo che la nostra obbedienza, per il quale lo SCOUTISMO Cattolico si è sempre reso famoso, sia rinnovata e sincera. E' un vanto poter dire: “Io e il Papa lavoriamo per la pace nel mondo”.

Don Romano

Nessun commento: